Ci parlano alle spalle

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Lucrezia Ercolani, “Il drammaturgo regista e attore classe 1996 racconta il suo teatro anti-borghese e il rapporto col linguaggio”

Il Manifesto, 30 dicembre 2022

“Solo quando lavoro, sono felice …” è un motivetto che rimane in testa quello con cui si conclude l’omonimo spettacolo di Niccolò Fettarappa e Lorenzo Maragoni. Di recente debutto a Carrozzerie n.o.t. a Roma, è un atto di accusa alla società contemporanea basata sull’autosfruttamento per mezzo di quella onnipresente “macchina del capo”, il computer. E’ il secondo lavoro di Fettarappa – dopo Apocalisse Tascabile, con cui ha vinto il premio In-box-, classe 1996, drammaturgo regista e attore, porta sulla scena una visione critica e politicizzata, nutrita però da una scrittura ironica e da una grande energia sul palco, una “detonazione invece di una liberazione”.

Per leggere l’articolo completo -> https://ilmanifesto.it/niccolo-fettarappa-sul-palco-non-cerco-la-catarsi-ma-il-desiderio-di-rivoluzione

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Tito, “Al Teatro Fontana una personale di Niccolò Fettarappa Sandri”

Milano Teatri, 6 marzo 2023

Come descriveresti, a chi ancora non l’avesse visto, Apocalisse Tascabile ?

Apocalisse Tascabile è un testo disperato ma carico di vitalità. Più che teatro, è atletica. Ma non leggera, non frivola. E’ atletica di piombo. Qui si giocano le Olimpiadi del cordoglio. Corriamo sulle macerie del mondo. Non risparmiamo nulla. E’ uno spettacolo del gran rifiuto. Se anche tu trovi tutto questo mondo insanabilmente ripugnante, vieni a vedere lo spettacolo. Non cambia il mondo, ma ti indigna di più.

Per leggere l’articolo completo -> https://www.milanoteatri.it/al-teatro-fontana-una-personale-di-niccolo-fettarappa-sandri/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Pierluigi Pietricola, “Apocalisse Tascabile “

Sipario, 7 novembre 2021

I due interpreti, registi al contempo, benché giovani hanno dimostrato un talento del mezzo scenico già maturo. Si muovono con agilità e padronanza sul palco, riempiendo tutti gli spazi e imponendo una presenza scenica priva di incertezze o esitazioni.
Spettacoli così dovrebbero essere inseriti nelle stagioni dei teatri stabili. Peccato che “largo ai giovani” ormai è uno slogan sbandierato quando conviene – e a chi conviene – al quale segue solo un silenzio indecente. 
Un’apocalisse tascabile, una delle tante che viviamo. La più scandalosa.

Per leggere l’articolo completo -> https://www.sipario.it/recensioniprosaa/item/14034-apocalisse-tascabile-regia-niccolo-fettarappa-sandri-lorenzo-guerrieri.html

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

le recensioni - apocalisse tascabile

Flaminio Boni, “Apocalisse Tascabile – Geniale !”

flaminioboni.it, novembre 2021

Apocalisse Tascabile è un testo intelligente, intellettuale nella sostanza, ma decisamente immediato nella forma.

Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri dimostrano una consapevolezza del presente disarmante, una spiccata capacità analitica e una padronanza linguistica che consentono loro di portare in scena uno spettacolo detonante, in un flusso ininterrotto di parole e slogan che lasciano lo spettatore inchiodato alla sedia. 

Quella di Niccolò Fettarappa è una drammaturgia nuova, che usa un linguaggio contemporaneo che cela dietro all’elemento ordinario un talento straordinario.

Per leggere l’articolo completo -> http://www.flaminioboni.it/apocalisse-tascabile-geniale/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Renzo Francabandera, “La potente Apocalisse di Fettarappa fra fallimenti 3×2 e cannibalismo discount”

Pane acque culture, 3 giugno 2022

Apocalisse tascabile ha il pregio di non giocare con stilemi giovanilistici: è un’opera prima violenta e sporca, giusta pure in certe (poche) ingenuità del segno teatrale animalesco; rivela il talento del regista/drammaturgo/interprete e la capacità di proporsi in modo autorevolmente irriverente, senza mediazioni e accondiscendenze, come deve essere l’arte.

Per leggere l’articolo completo -> https://www.paneacquaculture.net/2022/06/03/la-potente-apocalisse-di-fettarappa-fra-fallimenti-3×2-e-cannibalismo-discount/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Eva Olcese, “Apocalisse Tascabile: un’intervista sulle macerie quotidiane”

Locacritica, Dicembre 2021

Sul “giovane” quando viene attribuito al nostro spettacolo, ho la sensazione che da parte del pubblico ci sia un distanziamento rispetto alle problematiche che noi trattiamo, come se dovessero esser recintate all’interno di un certo ambito anagrafico. In realtà quello che facciamo con Apocalisse Tascabile è un elenco di nemici e sono nemici di tutti (non soltanto nostri), prima lo riconosciamo e meglio è. Non è uno spettacolo per kindergarten

Per leggere l’articolo completo -> https://www.locacritica.com/apocalissetascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Michele Weiss, “Apocalisse Tascabile”: la fine del mondo secondo i giovani

La Stampa, 28 settembre 2022

Sconfortante? Eccome. Ma grazie alla scrittura e alla bravura dei protagonisti, questa mini-pièce riesce a orripilare divertendo lo spettatore, perché i giovani sono lo specchio asimmetrico delle generazioni mature. Siete (siamo) davvero ridotti così? Va in scena un rito che assomiglia a un esorcismo a metà … tascabile come dal titolo: l’apocalisse spazza via tutto, a cominciare dai giovani, ingannati ma narcotizzati e alla fine complici del nulla relazionale degli adulti. Del Titanic dell’umanesimo contemporaneo.

Per leggere l’articolo completo -> https://www.lastampa.it/milano/2022/09/28/news/apocalisse_tascabile_la_fine_del_mondo_secondo_i_giovani-9897318/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni - Apocalisse Tascabile

Giorgio Franchi, “L’apocalisse dell’apocalisse, dal Colosseo alla Lidl. Intervista a Niccolò FettarappaTascabile”

PAC – Pane acque culture, 28 ottobre 2021

Il critico Terry Eagleton, parlando del filosofo Slavoj Žižek, ne definisce l’intelligenza come quella di un “Socrate sotto steroidi”. Un curriculum di venti lettere che sintetizza entrambi i poli della drammaturgia di Niccolò Fettarappa: una conoscenza disarmante della filosofia, un’attitudine scenica da thai boxer inferocito. Nel 2019 questa discrasia dà vita ad Apocalisse Tascabile, spettacolo vincitore di In-Box 2020, ma il cui successo si misura soprattutto dalle reazioni del pubblico. In un discount di periferia, Dio decide di apparire di fronte a un ragazzo per comunicargli, in mezzo a scatolette di tonno e 3×2 per i sottaceti, che dovrà preparare il mondo alla sua fine. La trascinante energia di Niccolò, capace di passare da Woody Allen a Iggy Pop in cinque secondi netti, viene raddoppiata dal commilitone Lorenzo Guerrieri, esecutore designato dei momenti più grevi, violenti e spiazzanti della liturgia scenica. 

In presenza di tanta creatività, quindi, ho deciso di partire dalla domanda più scontata:

Da dove sei partito per scrivere il testo?

Molto viene dalla filosofia, materia che studio all’università. Mi sono sempre nutrito tantissimo di produzioni saggistiche e filosofiche. Sul palco succede di tutto, deliri, massacri: ma dietro quel massacro in due battute stiamo sintetizzando l’evoluzione del lavoro e del processo produttivo nell’ultimo secolo. Mi diverte l’idea di tradurre qualcosa dal livello analitico a quello scenico, e sono felice di essere riuscito a farlo in modo efficace. L’altra fonte di ispirazione sono state le passeggiate che facevo quando scrivevo il testo.

Raccontaci l’itinerario che percorrevi.

La maggior parte delle volte uscivo per andare alle prove, da Trastevere a Monti. Scendevo dal treno con le cuffiette che riproducevano Lou Reed, soprattutto Velvet Underground & Nico e Street Hustle. Nel mezzo di quelle percussioni insuperabili dagli echi tribali risalivo fino a Largo Argentina fino alla sede del Partito Comunista. Poco dopo passavo per il Colosseo e i Fori Imperiali, in mezzo ai fiumi di carne dei turisti: ciccioni, torme di giapponesi, guide turistiche in mezzo ai tram che sfrecciavano. E tutto questo accadeva sulle rovine di Roma: una città che ha già qualcosa di apocalittico e che di apocalisse ne ha già vissute tante. E in più era novembre, che dà un’aria ancora più spettrale alla città.

Per leggere l’articolo completo -> https://www.paneacquaculture.net/2021/10/28/lapocalisse-dellapocalisse-dal-colosseo-alla-lidl-intervista-a-niccolo-fettarappa/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Simone Nebbia, “Apocalisse Tascabile”

Teatro e critica, Dicembre 2021

Nelle espressioni turbate, scavate dei due attori, nella bolgia di gesti e nel turbine di parole affastellate, la drammaturgia di Fettarappa Sandri, “profeta della fine”, declama una inadeguatezza al mondo contemporaneo, allo stesso tempo ne critica i caratteri più spigolosi, creando come una nuvola di vespe roboante fatta di claim pubblicitari frammentati in un informe collage, un vortice ritmato di critica al consumismo, alla religione, all’immobilismo dell’uomo nei confronti di una società in decadenza. La grande energia degli attori non conosce cali, si carica dall’inizio alla fine senza alcuna modulazione, segno di una spinta forte e necessaria.

Per leggere l’articolo completo -> https://www.teatroecritica.net/2021/12/cordelia-dicembre-2021/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni - Apocalisse Tascabile

Alex Giuzio, “Apocalisse Tascabile”, il nichilismo attivo della generazione disillusa

Altre velocità, 12 settembre 2020

Non si vuole qui disquisire sui motivi storici per cui le nuove generazioni per lo più snobbano il teatro e preferiscono esprimersi coi linguaggi del rap e della trap, ma solo mettere nero su bianco un dato di fatto: sul palco i gruppi sotto i trent’anni sono oggi una rarità rispetto a vent’anni fa, e quelli ispirati verso nuovi linguaggi e idee sono ancora meno.

Ma una sorprendente eccezione si è vista lo scorso agosto a Gualtieri durante Direction Under 30, festival che ha il merito di dare spazio ai gruppi di giovanissimi giudicati più interessanti dai loro stessi coetanei.

Qui la coppia Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri si è presentata con Apocalisse tascabile, una drammaturgia originale che tra ironia e rabbia racconta la disperazione della generazione esclusa, ingannata, condannata.

Non per nulla lo spettacolo ha vinto il premio delle giurie, composte anch’esse solo da ragazze e ragazzi sotto i trent’anni, convinti all’unanimità da uno spettacolo che parla semplicemente di loro stessi.

Per leggere l’articolo completo -> https://www.altrevelocita.it/apocalisse-tascabile-recensione-fettarappa-guerrieri/?fbclid=IwAR0QZuYz0r6ck7l6UDJjM5XBKwnx1NBQOMuOfYhETXXH_U1ZWOeO8UbYP1g

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni - Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

“Apocalisse tascabile, se la fine del mondo tarda ad arrivare”, la Repubblica

La Repubblica, 10 gennaio 2020 

Classe 1996, laureato in filosofia, autore e interprete di testi teatrali sulla condizione umana nel mondo contemporaneo, Niccolò Fettarappa porta la sua Apocalisse tascabile, atto unico eroicomico che mette in scena la desolante fine del mondo, al Teatro dei Contrari di Roma (fino 12 gennaio), dove già nel 2018 aveva debuttato con Il colosso. Nel 2019, senza alcun preavviso, Dio compare in un supermercato della periferia di Roma e annuncia la fine del mondo. Ad ascoltarlo c’è poca gente. A prenderlo sul serio, solo un giovanotto destinato, da quel momento, a essere il profeta della fine dei tempi. Accompagnato da un angelo dell’Apocalisse, il giovane apostolo si fa strada nell’abisso della città per annunciare ai suoi abitanti la loro imminente fine. Ma il progetto apocalittico sembra destinato al fallimento.

Che cos’è un’apocalisse tascabile?
Più che un titolo, Apocalisse tascabile è una suggestione. Può essere interpretata come la consueta e domestica fine di senso che viviamo ogni giorno, o come il posto comodo che si sceglie nel frattempo, in attesa della fine. E’ quindi, anche, il compromesso quotidiano, il tradimento di promesse di principio in cambio di comodità di fatto.

Com’è nata l’idea di questo spettacolo?
L’Apocalisse, che mi interessa e affronto dal punto di vista teologico da anni, mi sembra il genere narrativo più opportuno ai fini di una critica del presente. Giovanni scrisse la sua Apocalisse con un obiettivo politico molto chiaro: i Romani avevano invaso Gerusalemme e stavano imponendo agli ebrei il culto religioso dell’imperatore. Non gli restava che predire la fine del mondo, così che gli ebrei corrotti si redimessero e tornassero a venerare il vero Dio. Allo stesso modo oggi proiettare il mondo in cui viviamo sullo sfondo della fine significa visitarlo un’ultima volta a passo lento, sostare qui e lì per piangerlo o dannarlo. Vivere il quotidiano osservandolo da questa prospettiva escatologica significa ingigantirlo fino a farlo scoppiare, riviverlo al rovescio  illuminandone le fratture.

Nei suoi precedenti lavori per il teatro – Mafarka e Il principio Franti – ha trattato il tema della prostrazione dell’individuo.
In Franti ho presentato una classe dominata dallo squallido buonsenso di De Amicis. In Mafarka, un’umanità di larve sbracata sui divani, tutta dedita alla penitenza del confort, piegata da un processo di semplificazione studiato ad hoc da una strategia politica. Apocalisse Tascabile segue la stessa logica critica, radicalizzando l’idea di sonnambulismo delle coscienze. Ha l’ambizione di voler criticare tutto, tutti. E’ un unico polo negativo, una voragine. Con Lorenzo Guerrieri, con me sul palco, portiamo sulla scena il centro commerciale, il mondo del lavoro: luoghi cosiddetti “di integrazione”, un’integrazione che avviene senza residui, senza segni di opposizione da parte dell’“integrato”. Quello che più mi interessa rendere è il senso di infiacchimento che pervade tutto, come in una rallentata digestione, quest’aria indolenzita da pisolino pomeridiano. In questa atmosfera da sanatorio, da sauna clinica per corpi svogliati, svapora anche la critica, l’opposizione. Ci integriamo perché ci rilassiamo. Ci decomponiamo perché ci intratteniamo. Ma il relax è una nuova forma di martirio, bisogna abolire il relax.

Per leggere l’articolo completo ->   https://www.repubblica.it/spettacoli/teatro-danza/2020/01/10/news/apocalisse_tascabile-245437162/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni - Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Vincenzo Sardelli, “NoLo Fringe 21: generazioni X e Z in cerca di stimoli tra palestra e Fidaty Card

Krapp’s Last Post, 2 ottobre 2021 

… una comicità escatologica, che attinge da filosofia e teologia, infierendo sulla condizione alienante e sull’isolamento di una generazione asfissiata dall’assenza di prospettive.
Nessi, fili tesi, reti intrecciate per catturare qualche sogno residuo. Il bisogno irrisolto di relazioni. Le ipocondrie che ne scaturiscono, mentre si cerca un Dio a portata di mano.

Per leggere l’articolo completo -> http://www.klpteatro.it/nolo-fringe-festival-21-recensioni

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Angelica Ferri, “Lasciateci marcire in silenzio”: ritratto di un’apocalisse in atto

Sik-Sik Blog Teatro Franco Parenti, settembre 2022

La drammaturgia scritta magistralmente da Fettarappa Sandri determina la forte azione che si sviluppa orizzontalmente in scena: un flusso continuo indaga incessantemente gli ingranaggi della grande macchina capitalista con cui la società è costretta a fare i conti nella contemporaneità.

Per leggere l’articolo completo -> https://teatrofrancoparenti.it/sik-sik-lasciateci-marcire-in-silenzio-ritratto-di-unapocalisse-in-atto/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni - Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Mario Bianchi, “Direction Under 30: le voci 2020 del Teatro Sociale Gualtieri”

Krapp’s Last Post, 14 settembre 2020 

Lo spettacolo che ha vinto meritatamente il premio, che ha riunito la giuria popolare e quella artistica, è risultato “Apocalisse Tascabile”, interpretato con giovanile euforica baldanza dai romani Lorenzo Guerrieri e Niccolò Fettarappa Sandri, che ha concepito anche il testo.

Meritatamente perché si è rivelato lo spettacolo che, più di ogni altro, ha messo in scena la realtà emozionale – tra illusioni e disillusioni – dei giovanissimi fruitori e organizzatori, scelti come protagonisti assoluti di Direction Under 30.

Apocalisse Tascabile” risulta infatti essere una vera e propria invettiva contro le regole imposte a tutta una generazione che invece chiede con forza di essere fautrice del proprio futuro, rispetto alle altre che tutti gli spiragli di futuro occupano proditoriamente.

Mario Bianchi in Krapp’s Last Post «  Direction Under 30: le voci 2020 del Teatro Sociale Gualtieri «  14 settembre 2020 

Per leggere l’articolo completo -> http://www.klpteatro.it/direction-under-30-teatro-sociale-gualtieri-2020

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni - Apocalisse Tascabile

Gianfranco Capitta, “Inbox dal vivo, uno spazio per la nuova scena italiana ”

Il Manifesto, 16 giugno 2022

Una delle più significative, e rivelatrici, manifestazioni della nuova scena italiana, è tornata «dal vivo» nei giorni scorsi, quasi senza aver perso nulla della sua storica vitalità. Perché Inbox dal vivo ha una caratteristica assai particolare: quella di mettere insieme, come giuria e anche come «spettatori» di mercato, una settantina di istituzioni, imprese, cooperative e circuiti di tutta Italia, che si fanno essi stessi forza propositiva di «prodotti» teatrali destinati a entrare nella distribuzione. Perché vincitori risultano quelli che gli stessi operatori scritturano per la stagione prossima, e sarà il numero dei contratti ottenuti a determinare la «classifica» finale della manifestazione. Un modo concreto di portare aiuto al teatro e ai teatranti (tanto più in questi grami periodi) ma anche un’occasione, per molti artisti, di uscire dall’isolamento che la pandemia ha drammaticamente e ulteriormente accentuato.
Promossa dal gruppo senese Straligut, con il sostegno fattivo della Fondazione Toscana Spettacolo e delle istituzioni locali senesi e regionali, In-box ha concluso la scorsa settimana la prima parte della sua mission, ma vede ancora in corso questi giorni Inbox verde dedicata al teatro per l’infanzia.

Sei erano gli spettacoli finalisti che si sono contesi le scritture/premio, tutti diversi per genere e linguaggio, ma tutti fortemente motivati e agguerriti. A raccogliere il maggior numero di consensi, una produzione romana Apocalisse tascabile, di Fettarappa Sandri e Guerrieri, realizzato con Carrozzerie Not.

Per leggere l’articolo completo ->  https://ilmanifesto.it/inbox-dal-vivo-uno-spazio-per-la-nuova-scena-italiana/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Michele Di Donato, “Vendesi Apocalisse”

Il Picwick, 05 febbraio 2022

I due attori attraversano tutto lo spazio scenico senza lesinare energie, in un dispendio fisico che va di pari passo con la logorrea del loro dire, fatto di dialogare fitto, di un ritmo incalzante che estenua e che porta l’idea di partenza alle estreme conseguenze. Forse persino troppo, nel senso che per lo spettatore essere investito da quella gragnuola di parole, concetti, turbinii pubblicitari e calembour da essi derivati, sortisce alla lunga anche un effetto pletorico, di fastidio; ma forse risiede proprio in quello il senso intimo del messaggio di cui Apocalisse Tascabile si fa portatore: ci circonda, facendolo rivivere da osservatori a margine, quanto più siamo più o meno inconsapevolmente estenuati da ciò che ci bombarda senza soluzione di continuità, annichilendo la nostra capacità di discernimento, finendo persino avvezzi a una nausea che nemmeno più ci disgusta provare.

Per leggere l’articolo completo -> http://www.ilpickwick.it/index.php/teatro/item/4703-vendesi-apocalisse

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

le recensioni - apocalisse tascabile - fettrarappa sandri

Ludovico Cantisani, Morirò comprando

Persinsala, 6 novembre 2021

Apocalisse Tascabile è una meravigliosa fantasia di morte.

È, nel senso più sinistro ma al tempo stesso più goliardico del termine, un vero e proprio spaccato generazionale.

La sua costruzione è volutamente decentrante e “a flusso”, quasi in un pastiche modernista, ma le battute dei due attori, impegnati in una frequente e mai schematica variazione dei loro ruoli, sembrano ruotare attorno all’apparizione di Dio in un Simply e alla designazione di Niccolò Fettarappa – ribattezzato «Piccolo Fetta» – come profeta dell’Apocalisse.

Chiaramente non c’è una trama, ma tutto un assommarsi di citazioni, giochi di parole e situazioni più verbali che sceniche.

Per leggere l’articolo completo -> https://teatro.persinsala.it/apocalisse-tascabile/63072/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni - Apocalisse Tascabile

Micol Sala, Alice Strazzi

Stratagemmi per NoLo Fringe Festival 2021, 8 settembre 2021

Il giovane Piccolo Fetta incarna un’intera generazione nella fase cruciale di passaggio dalla realtà astratta dello studio a quella concreta del lavoro, con la frenetica sottomissione ai principi che lo regolano: non c’è spazio per insicurezze e ripensamenti, è necessario mostrarsi disposti a uscire dalla propria comfort zone, essere massimamente adattabili anche al contesto più impensabile. Un incessante martellamento a cui prendono parte anche le figure di riferimento che circondano il ragazzo: il padre lo biasima perché non ha ancora optato per la laurea in Economia, le amiche lo abbandonano nel suo disagio e persino Dio-carta Fidelity lo sprona a prendere parte al sistema senza farsi troppe domande.

Tutto questo viene raccontato sul palco da Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri attraverso un flusso ininterrotto di parole che non permette mai allo spettatore di prendersi una pausa per mettere insieme i pezzi. L’unica reazione possibile a questo bombardamento è la risata, sottofondo perpetuo dello spettacolo, ma senza catarsi: non ci si alleggerisce né ci si rasserena, ma si viene spinti a riflettere sul posto occupato da ciascuno nell’opprimente realtà consumistica, osservata e sezionata attraverso il filtro di un’ironia tagliente.

Per leggere l’articolo completo ->  https://www.stratagemmi.it/apocalisse-tascabile/

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Recensioni - Apocalisse Tascabile

Recensioni – Apocalisse Tascabile

Francesca Lombardi, “Sembrava venuto il tempo dell’Apocalisse”

Blog di Direction Under 30, 2 settembre 2020

Sembrava venuto il tempo dell’apocalisse

La drammaturgia di Niccolò Fettarappa Sandri indaga i meccanismi sistemici alla base del consumo capitalista: guadagnare per spendere, spendere per guadagnare in un cerchio continuo che sembra impossibile da interrompere. Roma diventa palcoscenico di queste dinamiche: i centri commerciali costruiti ai margini della periferia sono gli unici luoghi dove è possibile andare e fare qualcosa, i consumatori in queste gabbie di cemento diventano merce. Pesci congelati, fidelizzati ai banchi del Simply, cultori della tessera Fidelity.

Per leggere l’articolo completo ->  https://www.teatrosocialegualtieri.it/direction-under-30-blog-2020/recensione-apocalisse-tascabile/